Il cestino del pane

Tempo di anguria e di arrossire un po’, di nuovo, ora che è conclamata Estate.

Water melon and blackberries salad

Come accade quando ricevi un complimento e sei felice e lusingata, ma senza protezione.

Sì, completamente vulnerabile e impreparata ad accogliere le conseguenze, però contenta, pervasa di quell’allegria leggera che colora le guance di emozione e trasforma il volto in un’emoticon con gli occhi a forma di stelle.

Resti lì, immobile e scomposta, e per istanti che sospendono ogni apparenza e logica, fissi le parole, incapace di rispondere alcunché. Vorresti darti un tono, recuperare il filo del discorso, invece l’unico atto volontario si traduce in un abbandono al presente, all’indugiare lento nel tempo che scorre e che si fa toccare.

Siano perciò benedetti i semini e la frutta golosa, i sughi piccanti e gli uomini che corteggiano ancora le donne, anzi, che non hanno smesso mai.

Sia benedetto e protetto, insegnato e preso ad esempio, tutto ciò che esiste ed è perfetto così, perché nessuno si sognerebbe mai di aggiustarlo o dargli nuova vita, ritoccandolo con un filtro cool. No, non serve: quel che ci fa bene non ha bisogno di correzioni, di essere adattato o migliorato, di stare in riga o in piega…

Che la felicità è pratica, è risvegliarsi e ridere, è una coda alta, le sneakers e il caffè, una tracolla, un libro, la compagnia di chi è disposto a scrivere una storia nuova e non volerne per forza conoscere il finale.

La Vita è #adesso

Il cestino del pane_L'Ostricaio 7 luglio 2018

una piccola famiglia / il (cestino del) pane

Giovanna Jacqueline

 

 

 

Posticini – My little spots

Samedi, vento di maggio e un pacchetto blu Mattei con i biscotti comprati ieri a Firenze.

Sì, perché in occasione del 160° dalla fondazione dello storico Biscottificio pratese, la famiglia Pandolfini ha deciso di inaugurare un museo-bottega dedicato alle origini e all’evoluzione del cantuccino dal 1858 ai tempi moderni.

Un percorso che ha attraversato fasi storiche e sociali tra loro molto diverse, accompagnando i pranzi e le merende di grandi e bambini e che, oggi, a distanza di così tanto tempo, acquista un significato ancora più prezioso, perché custode di una tradizione che può – e deve – prendere vita ovunque vi sia qualcuno disposto a scoprirla e accoglierla nella propria quotidianità.

Come me adesso, per una pausa che è una storia buona!

 

Se la casa fiorentina del Biscottificio Mattei porta Prato nel capoluogo toscano, mi viene da pensare, sorridendo, che in fondo le due città siano più vicine di quanto a volte siamo disposti ad ammettere. Con le dovute differenze, ognuna si sta riscoprendo viva e pulsante, capace di sorprendere non solo i turisti, ma anche chi, appena può, approfitta delle giornate ormai lunghe per fare il turista nella sua città.

Già, ma qual è la mia? Fiorentina per nascita, pratese per adozione, questo weekend mi concedo il lusso di non scegliere e non sposare – che proprio non mi appartiene – nessun campanile, ma abbracciarli entrambi e segnalarvi due piccole chicche per nutrire i cinque sensi:

  • a Firenze, da ieri pomeriggio, presso Palm-Orto (l’orto appena fuori dal centro dove ogni giorno, dal lunedì al sabato, si possono acquistare frutta e verdura biologici coltivati direttamente in loco) è presente il temporary shop dell’azienda Rodo, dal 1956 specializzata nella produzione di scarpe, borse e accessori in pelle, seguendo le tecniche di lavorazione artigianale. Un’occasione per rifornire la dispensa con prodotti a km 0 e scovare un sandalo per passeggiare sui Lungarni al tramonto. Del resto, la bellezza è dentro, ma anche fuori!

Rodo a Orto Palmi_4-5-6 Maggio 2018

  • a Prato, fino a domani all’ora di pranzo va in scena la seconda edizione di Mediterrneo downtown, il festival italiano sul mediterraneo contemporaneo, promosso da COSPE onlus, Comune di Prato e Regione Toscana in collaborazione con Libera, Amnesty International e Legambiente Italia, che tra ospiti internazionali, mostre fotografiche, talk show, libri, cinema, teatro e musica – meteo permettendo en plein air – offre spunti di riflessione e momenti di aggregazione importanti. Tra tutti gli eventi in programma, ne ho segnato uno davvero speciale, che merita una sveglia…

…all’ALBA

MDT2018__0018_Alaa-Arsheed.png

Esattamente così: domenica mattina, alle 6.00, nel perimetro intimo e razionale del Castello dell’Imperatore, il violinista siriano Alaa Arsheed e il chitarrista Isaac de Martin risveglieranno i nostri cuori, a volti pigri o sulle difensive, con un viaggio acustico tra i suoni e la poesia di culture che condividono un mare e, forse, molto di più.

Giovanna Jacqueline

In amore ogni giorno vale

Una torta a forma di cuore. Sì, perché l’Amore è il motore di ogni nostra azione e ricordarlo non è mai abbastanza.

Va fatto, nutrito, coccolato, viziato…

Torta a forma di cuore_Mannori

Va scelto e interrogato,

tenuto sulle spine più che al caldo,

memorizzato sotto pelle,

messo in circolo – mai sotto chiave,

colto e ripiantato al volo,

lasciato – soprattutto – libero di temprarsi al vento,

tra le onde,

nelle mattine di pioggia come nei pomeriggi di sole.

Print-XOXO-la-joie-de-vivre-lifestyle

Non badate alle date, anzi, festeggiatele tutte, che il senso di una storia e di sé non si acquista per sottrazione, bensì attraverso tentativi, esperienze, errori.

L’Amore è un gioco che richiede dolcezza e caparbietà, che non si impara con gli anni, forse proprio non s’impara mai… Eppure ci corteggia e ci piace questo nostro eterno provare, perché in fondo, se lui cresce, cresciamo noi.

Non in lunghezza, come ho letto su un articolo intimo e universale nell’ultimo numero di D di Repubblica, ma in profondità, assaporando quell’intensità che è misura delle cose vive, di luoghi e persone che sono casa prima di indirizzi e carte di identità.

Esiste un solo tempo perfetto per amare ed è il presente, qualsiasi giorno (la magia) accada.

Zaino tempestato di cuori

 

 

 

La beauté n’a pas d’age

Venezia e mia madre. Il viaggio di nozze che è diventato, a sua insaputa, nuova partenza per una destinazione non fisicamente circoscrivibile, fatta di un cuore piccolo piccolo che in pancia si nascondeva…

Caffé Morandini

Lo hanno scoperto al ritorno, lei e mio padre, che tra le calli di velluto e magia passeggiavano in tre e non solo in coppia.

La leggenda vuole che mia madre, da donna cresciuta in terre di fate, streghe del Nord e condottiere, già avesse capito tutto e mi avesse sentita. Quando lo racconta, razionale come negli anni si è scoperta e amata, quasi sorrido perché nei suoi occhi neri vedo i miei, di colori, le luci, le ombre, le scintille di un fuoco avido di mondo, ma che non esisterebbe senza una casa.

Romanticismo veneziano

Venezia e la mia storia familiare, quella che si è costruita attorno a snodi cruciali dell’esperienza personale di ogni suo componente: per un incidente i miei genitori si sono conosciuti a Firenze, per un folle amore i miei nonni hanno sovvertito le apparenze e si sono concessi la libertà di una vita lontana dai compromessi, vicina alla poesia.

mi basta questo

Sì, quella del bacio quotidiano, accompagnata da un caffè preso insieme mentre ancora la testa dorme.

Che per stare bene non c’è bisogno di pensare!

Venezia che di vernissage ed eventi mondani è ricca e sempre ben fornita, in fondo, credo che mi abbia proprio ricordato questo: la Vita è bella, lasciamola scorrere, crescerci e invecchiare.

La Beauté_cover

L’età è una questione di bellezza, mai di anni…

Festina lente_Venice

Fuel for Life

Sono loro, le passioni, il carburante della vita.

Quelle che ti fanno puntare la sveglia all’alba anche se è domenica e teoricamente non avresti orari da rispettare.

 

Quelle che sono indicibili; si possono sentire, come senti la strada sulle gambe quando corri a piedi o su due/quattro ruote, ma descriverle non renderebbe il sudore, la grazia, la potenza.

Se le hai le vivi, altrimenti non c’è nulla da fare; come l’amore, non si può inventare…

Love is being stupid together

Le passioni non sono democratiche, ma possono imparare a convivere con i desideri e gli spazi altrui, partendo da un concetto semplice quale il rispetto per il bagaglio di esperienze e futuro che ognuno porta con sé ad ogni incontro, un misto di paletti e resistenze che diviene più sfumato man mano che la ragione cede il passo all’istinto e si fa destino, conficcato proprio lì al centro del mondo, altezza ombelico, dove si annidano le primordiali emozioni.

E non stupisce che sia così: la pancia è tra gli indicatori di felicità più attendibili e, ahimè, spesso meno ascoltati.

butterflies in the stomach

Forse per questo, Maison256 è nata e sta crescendo attorno alla cucina, la prima stanza che ha preso concretamente forma sulla carta a partire dall’idea di una terrestre sognatrice che adora svegliarsi con l’alba e accoglierla con acqua e limone e il brontolio della moka in sottofondo, ma soprattutto una donna che ama viziarsi e viziare, abituata com’è – come sono – a invitare collaboratori e amici per colazione o a cena.

Del resto…

“Invitare qualcuno a pranzo vuol dire incaricarsi della

felicità di questa persona

durante le ore che egli passa sotto il vostro tetto.”

(Anthelme Brillat-Savarin)

 

C’è sempre un fuoco (e un focolare) a dare consistenza a pensieri che diventano azioni, anche quando non si vede eppure sfrigola e innesca il cambiamento, alimentando l’energia che ai bambini viene naturale e, invece, a noi grandi sembra così artefatta, lontana, complicata.

Aragaz

…quando basterebbe solo accenderCi un po’!

 

Sempre meglio (pensare & stare)

Ieri sera, davanti a un tramonto senza filtri, ho scritto il mio primo IOY, I Owe You, una lettera di ringraziamento (letteralmente “cioè che ti devo”), elencando le tre cose per cui sono grata al destinatario del biglietto.

Creatura speciale, ça va sans dire.

Gratitude-Journal_October

Cose semplici, di pancia, parte di un lessico personale, non codificato, eppure da entrambi conosciuto senza bisogno di doverlo studiare, che è venuto a entrambi spontaneo e, in un certo senso, è nato con noi. Un punto da cui, contro il pensiero comune, partire, come l’origine di quella retta per definizione formata da un susseguirsi di puntini infiniti.

O, almeno, così li immaginiamo noi, mentre ne tratteggiamo maldestri la via, rallentando quando dovremmo forse accelerare e inserendo la quarta su strade progettate per viaggiare da soli o in pochi di più.

Bullet Journal

Che non siamo fatti per stare per conto nostro, ma nemmeno con chiunque.

Con chi ci capisce a dispetto del poco tempo condiviso a tavola, a sorseggiare caffè e lasciarsi gradualmente scoprire, giocando a carte scoperte alla Vita, ecco con queste persone, invece, il conto dei giorni perde valore.

Bisogna annusarsi, mescolarsi e cominciare a capire…

What is next for you

Capire che esiste qualcosa oltre al presente ed è la visualizzazione dell’avvenire, da preparare con cura – come si aspetta un ospite gradito, una buona notizia o un bambino – e costruire, giorno per giorno, allenandoci a stare sempre meglio.

Il nostro cervello – scrive il professor Michel Lejoyeux, massima autorità francese nel campo della psicologia cognitiva e nei disturbi d’umore – è la migliore arma contro la depressione di cui disponiamo. Questo organo trabocca di energia, basta che impariamo a lavorare bene con lui e ad allenarlo per stare sempre meglio. Nel nostro cranio custodiamo una formidabile macchina del buonumore. Il problema è che ci è stata fornita senza il manuale di istruzioni.

da Addio tristezza. Dalle neuroscienze un nuovo approccio per guarire dalla depressione moderna, Michel Lejoyeux (Vallardi Editore)

 

E se ti regalano un bouquet rosso e piccante, ecco, sono le persone giuste…

 

Quelle che (mi) hanno davvero capito!

Come pere con il cioccolato

 

Una torta cioccolato e pera, il sole che scalda e coccola la schiena, la lezione di yoga che riappacifica con il mondo, oggi tutto concorre a rafforzare una minuscola, ma ineludibile certezza: le cose che fanno bene sono sempre le più semplici, specialmente se si tratta di persone.

Benches

Il weekend appena trascorso e la colazione di stamani – che ne è stato per gusto e stile il proseguimento – lo hanno a pieno dimostrato; ben oltre i titoli e le etichette formali esiste un sottobosco di attenzioni e piccoli gesti che solo le anime nobili conoscono e hanno la capacità di custodire e scambiarsi.

Senza affettazione, senza scomporsi, in forme brevi, puntuali, concrete, eleganti.

Pears_Nicole Franzen Photo
Image via: Nicole Franzen Photo Autumn Market

Vale per la fetta di torta in cui ritrovo i profumi della campagna autunnale e i benefici di uno dei frutti più completi che offre in questo periodo il mercato, la pera, ricca di fibre, antiossidanti, sali minerali e vitamine preziosi per affrontare il cambio di stagione, soprattutto per gli sportivi o per chi, come me, ama prendere la rincorsa!

pere

Vale, forse, di più perché è un dono #madewithlove, realizzato da un amico con cui condividiamo passioni, desideri e progetti, alcuni a quattro mani, altri ognuno per conto proprio, ma sempre camminando accanto…

Ed è sempre << come funzioni accanto >> a fare la differenza tra una ricetta ben riuscita e una da scartare, tanto in cucina quanto nella vita professionale o privata, dovunque vi siano materie prime d’eccellenza, che risultano valorizzate nell’armonia o nel contrasto (non esiste una regola fissa), purché ben abbinate. Altrimenti meglio ballino da sole oppure attendano il momento magico in dispensa.

Pera+cioccolato

Così accade per le pere con il cioccolato, così è tra creature simili:

non uguali,

non diverse,

affini

Frutti dimenticati, Autunno, poesia

Ci sono giorni così fragili che solo spiegarli ne altererebbe il profumo, eppure sono proprio questi residui di poesia quotidiana ad alimentare le rivoluzioni che compiamo quando qualcosa non va e decidiamo di cambiarla… cambiando noi.

Forgotten fruit table

A ricordarmelo, in questo debutto di Ottobre, sono stati i frutti dimenticati, piante di antica tradizione, snobbate per i loro cugini più smart, più produttivi e meglio adattabili alle logiche del mercato, a scapito della biodiversità e del patrimonio di sostanze nutritive che custodiscono dentro gusci dalla bellezza vivida, rugosa e senza tempo.

Un sottoutilizzo ancor più preoccupante, pensando alle storie che si intrecciano e vivono attraverso questi frutti dall’aspetto magico – like a spell -, con sapore deciso e un corredo aromatico di particolare interesse, espressione di un patrimonio ambientale, culturale e gastronomico assolutamente da ritrovare, conoscere, valorizzare.

Forgotten Fruit Cards

Si tratta di tornare alle radici di un’alimentazione consapevole ma non artefatta, concreta e consumata appena colta, o quasi (dall’albero alla tavola, talvolta senza nemmeno arrivarci, talvolta regalandole una dimensione intima e conviviale), un’alimentazione che sia gioiosa e a base locale, naturalmente elegante, senza trucchi, se non la voglia di perdersi nella sua complessità. Che poi è la nostra quando ci innamoriamo.

pennabilli_orto-dei-frutti-dimenticati_la-meridiana-dellincontro
“La meridiana dell’incontro” – L’Orto dei Frutti Dimenticati, Pennabilli, RN, Italia

 

Siamo frutti dimenticati, tu ed io:
piccole nespole, olivelli spinosi, giuggiole
dal caldo sapore del sole d’autunno.

 


Incamminati verso un tramonto
ci teniamo per mano
incuranti del brusìo del mondo.


Nelle tasche una piccola fetta
di castagnaccio coi pinoli
negli occhi, solo un immenso amore.


Della vita abbiamo l’usufrutto
e dei nostri corpi, la nuda proprietà
La nostra terra finisce nel recinto delle braccia.


Possediamo solo sentimento e fragile poesia
e cuori ancora giovani
come gherigli bianchi in corpi stanchi.


Ho labbra di melagrana e tu unghie di mandorla.
Siamo frutti dimenticati, tu ed io.


Ma camminiamo piano tra viali di foglia
raccontando ai più
un’indimenticabile amore.”

L’odore delle cose

Se mi chiedeste di scegliere un profumo sarei in difficoltà.

Non ne ho mai avuto uno prediletto, non sono particolarmente affezionata a quelli in boccetta (eccezione fatta, ça va sans dire, per Chanel n. 5). Ai flaconi ho sempre preferito le essenze nascoste sotto il cuscino, sulla pelle, nell’anima di una candela e, in generale, nel cuore delle cose, dove cose sono anche – e soprattutto – luoghi, momenti, persone:

… l’odore del latte caldo aromatizzato con una buona cannella, per quei pomeriggi di primo fresco e raffreddore, come oggi, come sempre nei cambi stagione

Cinnamon

… l’aroma del caffè che borbotta sul fuoco, nella penombra della cucina delle 6:00, quando mezza città ancora dorme e l’altra metà è già da un po’ indaffarata a sfornare, somministrare medicine, guidare perché la prima si svegli e, possibilmente, cominci la giornata felice

… note di pane appena tostato, misto a sentori fragili di schiuma alla vaniglia, ma anche la fragranza inconfondibile della baguette che sbocconcellavo seduta su una panchina, in silenzio, a Champ de Mars

… il profumo del ritorno, quando insieme alla valigia spacchetto souvenir a km 0, grazie ai quali condividere istantanee di felicità 100% commestibile con chi amo, ma per ovvi motivi di tempi e strade diverse, non sempre può essere fisicamente accanto a me.

Il cassetto delle meraviglie_Ra Nissòra

Da ieri, per esempio, le stanze sanno di nocciola, quella piemontese I.G.P. che al naturale già fa perdere la testa, ma con una spolverata di sale e le gambe aggomitolate sul tappeto, al culmine di un giovedì folle, ecco, fa capitolare.

Torta alle nocciole

 

Ora mi rilasso un po’, rigenero i sensi e poi proseguo nella ricerca del mio profumo.

Nocciole sul tappeto

Qualcosa che sia perfetto, ma che non sia per sempre.

Adoro le storie che continuano…

 

 

Tortelli e carovane

Leggere è un po’ scrivere, come camminare: scegli di partire &…

The adventure begins

Ieri Prato – Milano, oggi inversione di marcia e la ripresa di un’esistenza normale, cioè quella che non c’è, ma serve da guida, stella cometa, punto fermo attorno a cui ruota e si coagula, giorno per giorno, il destino.

Un destino che a volte, come crema impazzita ma non per questo meno dolce e golosa, fa i grumi proprio di fronte alle grandi occasioni, quando dovresti sbrigarti e indossare il vestito della festa e invece ti ritrovi con le mani sporche di vita, a capire come venirne fuori… O meglio, come restarci dentro, perché la realtà è il posto più bello dove decidere di fermarsi e investire il proprio sogno, a patto che sia di quelli grandi e che non si lasciano facilmente scordare.

Pensieri, progetti e nuvole

Tanti pensieri, confusi con nuvole e progetti, che hanno fomentato la voglia di mangiare qualcosa di veloce a casa e assaporare ancora un altro po’ questa atmosfera di domestica felicità tanto cara a chi per scelta, passione e lavoro consulta più menù che liste della spesa.

leeks

Niente di più semplice: ho tirato fuori dal freezer i tortelli preparati a inizio Settembre e li ho conditi con un sugo rustico di porri e radicchio, appassiti piano, pinoli, fleur de sel, pepe nero e un filo d’olio a legare.

Il vino e apparecchiare in veranda hanno fatto il resto.

Mercoledì così… con la voglia di festeggiare!

Red chicory

 

“Nessuna strada ha mai condotto

alcuna carovana fino a raggiungere il suo miraggio,

ma solo i miraggi

hanno messo in moto le carovane”